CHANDRA ITINERARI YOGA APS
Associazione Cuturale

seguici su Facebook

In ricordo di Anna Maria

La nostra cara e amata maestra e amica
Anna Maria Rampazzo,
fondatrice e Presidente dell'Associazione, ci ha lasciate 
- ha varcato la soglia tra il manifesto e l'immanifesto -
il 12 luglio 2014, in una notte di luna piena.
Desideriamo qui ricordarla, con immensa gratitudine e affetto
 

Anna Maria

Te ne sei andata via
nella festività più bella,
il GURUPURNIMA,
la festa in onore di tutti
i Guru.

 

La luna (Chandra)
è vicinissima alla terra
ed è splendida.

 

Luna, Chandra
(il nome che ti diede un tuo maestro)
 è il nome della tua Associazione,
che tu hai fondato e guidato.

 

Non è un caso
che tu sia andata via
in questo sacro giorno.

 

“Sono stata felice con voi!”, hai detto.
Anche noi siamo state felici con te.
 
Sei maestra, amica, compagna di viaggio:
con la tua energia, forza e allegria
hai tirato fuori il meglio di noi.
Proprio come diresti tu: “Tirea fora!”
 
 
 
 
La relazione migliore
non è quella con una persona perfetta,
 ma quella nella quale ciascuna
impara a vivere con i difetti dell'altra,
 ammirando la sua originalità.
 
Con te abbiamo imparato a godere della vita.
Ed è stato un privilegio condividere questa nostra storia con te
 e raccogliere le tue ultime lacrime. 
Restiamo in contatto con te nella luce
 e continueremo ad essere testimoni della tua presenza.
 
 
 
 
In ricordo di Anna Maria

 

Chi ha avuto l’occasione - e la fortuna - di conoscere Anna Maria Rampazzo, ne ricorda soprattutto il sorriso, la grande umanità, la capacità di accogliere e comprendere davvero l’altro/a, l’abilità di sdrammatizzare nelle situazioni difficili e di diffondere il buonumore attorno a sé: sì, anche la sua calda risata contagiosa.

Eppure la sua vita non è stata facile.

Come molte donne della sua generazione, cresciute negli anni duri del dopoguerra, ha trovato condizioni difficili e scoraggianti nel suo cammino. Ma non si è mai arresa, portando avanti con determinazione e impegno i suoi obiettivi e raggiungendo le mete che si era prefissata, nella vita e nel lavoro. Sempre però con attenzione a quello che le succedeva attorno, nella società civile e nell’ambiente di lavoro, con sensibilità ai bisogni concreti, alla tutela dei diritti, alla dignità dei più deboli.
Il suo impegno nell’ambito civile e sindacale deriva da questa sua attitudine; tanto più difficile da portare avanti con coerenza e tenacia, come ha fatto, proprio in quel periodo tristemente noto a Padova come “gli anni di piombo”, anni in cui anche la sola appartenenza al sindacato poteva mettere a repentaglio la propria incolumità fisica.

Da sempre interessata alla ricerca interiore, aperta alla sperimentazione, ha percorso diverse vie di conoscenza personale e spirituale, trovando nello Yoga e nella sua pratica uno degli strumenti privilegiati per promuovere la conoscenza, la crescita di se stessa e di chi le stava attorno.
Nel 1996, con alcuni suoi allievi, ha fondato l’Associazione Culturale Chandra Itinerari Yoga, in cui ha profuso tutto il suo impegno, in cui ha potuto esprimere tutte le sue singolari e geniali qualità.

Credeva nella collaborazione e amava il lavoro di gruppo, modalità a lei congeniali e che considerava fini e strumenti per crescere, maturare e perfezionarsi. Abbandonando ogni forma di competitività o di invidia, sapeva essere di stimolo, sapeva motivare e sostenere coloro che condividevano con lei l'avventura associativa. O che semplicemente le si rivolgevano per avere un consiglio, un aiuto, un cuore attento, saggio, profondamente libero e partecipe che li ascoltasse. Ed erano in molti a farlo, allievi e amici, sapendo di trovare sempre in lei una grande disponibilità e generosità.
Ha sempre creduto, infatti, senza attaccamento alla materialità, che il contatto, la vicinanza, l'ascolto e la condivisione, la solidarietà, l'accettazione e la messa in comune delle differenze, fossero valori importanti da cui non poter prescindere e che ogni volta l'incontro con l'altro era prima di tutto l'incontro con una persona e la sua unicità.

Grazie alle sue spiccate doti comunicative e al suo entusiasmo, Anna Maria riusciva a raggiungere il cuore delle persone attraverso un linguaggio semplice, rassicurante, a tratti provocatorio e divertito, ma sempre rispettoso dell'essenza dell'altro. Era davvero convinta che lo yoga fosse una pratica fruibile da tutti, indipendentemente dall'età, condizione e caratteristiche, e per questo sapeva essere coinvolgente nella ricerca che questo percorso propone. Credeva fermamente che lo yoga fosse una via per promuovere la conoscenza profonda di sé, per riappropriarsi con piacere del proprio corpo, per esprimere e far evolvere le potenzialità dell'essere.
E all’insegnamento dello yoga ha continuato a dedicarsi con grande impegno e passione, fino a pochi giorni prima della morte.

La sua casa, traboccante di vita, rigogliosa di piante e fiori in ogni stagione, era lo specchio della sua esuberanza e creatività, la stessa che esprimeva nel modo di coltivare le relazioni e nella capacità di passare con leggerezza dalla battuta più paradossale alla più profonda riflessione. ...E non possiamo non ricordare la sua cucina fantasiosa e creativa, e l'abbondanza con cui deliziava e viziava i suoi ospiti...

Un’attenzione privilegiata l’ha costantemente dedicata alle donne; prima, negli anni della gioventù, attraverso l’impegno civile e sindacale, poi attraverso l’insegnamento dello yoga, le iniziative culturali e i percorsi di conoscenza e valorizzazione dell’esperienza e dell’essere donna, ideati all’interno dell’Associazione. Nella convinzione, supportata dalla sua profonda saggezza visionaria, che un altro mondo è possibile, ed è già qui: quel mondo alla cui costruzione ha lavorato per tutta la sua vita.
Lo yoga e il lavoro per e con le donne sono state una cassa di risonanza, una forma in cui esprimere un contenuto che da sempre ha fatto profondamente parte della sua natura.

L'Associazione è stata una parte fondamentale della sua vita, non sempre scindibile dalla vita privata e famigliare in cui è stata fortemente presente e a cui si è sempre molto dedicata con amore e grande generosità.

Ha saputo vivere con la forza d'animo e il coraggio che la caratterizzavano la sofferenza e i lunghi anni della malattia: ha attraversato anche questa esperienza come occasione di ricerca personale e spirituale ed è riuscita a condividere le sue emozioni e i suoi pensieri in modo coinvolgente, ironico, profondamente umano. Fino a quando ha varcato la soglia della sua vita, con grande dolcezza e lucidità, ha accolto ognuna di noi che l’abbiamo conosciuta e amata, con un abbraccio che ci univa e collegava tutti.

La sua opera, il suo lavoro, le sue convinzioni hanno lasciato una traccia indelebile in quanti l'hanno conosciuta e rappresentano un'eredità preziosa da testimoniare e divulgare.
 
 
 
Ci piace riportare qui le parole e i versi di  Marta Telatin,
 poetessa e allieva non vedente di Anna Maria
 
 
È strano, come questo vuoto sia pieno.
E piena era la luna che ti ha fatto da culla.
 
Una grande donna deve avere con sé la luna più bella e più grande dell’anno…
Ora corrici, come hai corso con i lupi in terra,
perché tu eri una donna che correva con i lupi ululando come la luna.
L’hai insegnato a tutti noi. Con la tua ruvida dolcezza ci hai accompagnati
a comprendere L’OLTRE della nostra bellezza.
 
Ricordo la prima volta che sono riuscita a fare le posizioni d’equilibrio pur non vedendoci;
ci credevi, ci credevo.
Ricordo il tuo intuito infallibile e i tanti non detti.
Gli sguardi dei nostri pensieri e le risate che per mano ci accompagnavano a districare il futuro.
 
 
È strano questo vuoto… perché è pieno…
pieno di te e di quello che continuerai a essere.
Hai atteso questo amo di nuvole dolci, osservando i pescatori di luna e di sogni.
Ma ora sei guarita, un po’ luna, un po’ lupo.
Quando vorrò abbracciarti raccoglierò del vento che saprà di rosa e neve e chiederò al cielo un giro di luna.
 
 
 
  

 Anna Maria

o sconosciuto

che vaghi per l’infinito
regalami
un giro di luna
 
quell’indaco
che troviamo
tra le schegge degli arcobaleni
e che placherà
i sogni in avaria
 
o sconosciuto
che vaghi per l’infinito
contagia di lei
il giorno e la notte
 
disegnale
un castello di stelle
tra il tao e la luna
raccogliendo
la sua essenza
in una spirale di luce
 
o sconosciuto
che vaghi per l’infinito
abbracciala forte
come lei abbracciava noi
shanti
 
grazie Maestra di Luna
Ti vorrò sempre bene.

Marta

 
 
 
 
Presentazione del libro di Heide Gottner-Habendroth: Le società matriarcali del passato e la nascita del patriarcato

Sabato 13 aprile 2024 dalle 15:30 alle 18:30
Programma

Meditazione con le campane di cristallo

Sabato 20 aprile 2024 alle 17:30 e alle 20:30
Programma

Festa di fine anno

Venerdì 21 giugno 2024 

Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Leggi la Cookies policy e la Privacy policy di questo sito web.