A tutti i soci, le socie, simpatizzanti, conoscenti,
come augurio per il nuovo anno, vogliamo condividere un brano tratto dal libro:
Dalla culla alla culla.
Come conciliare tutela dell’ambiente, equità sociale e sviluppo
di W. Mc Donough e M.Braugart.
Con i nostri migliori auguri di un felice anno nuovo
Le insegnanti dell’Associazione Chandra Itinerari Yoga
Il Ciliegio
Possiamo scrivere una storia di abbondanza e rinnovamento, creatività umana e possibili soluzioni. Prendiamo il ciliegio:
i suoi fiori danno frutti che sfamano uccelli, donne e uomini e altri animali. La bellezza della fioritura e della maturazione dei frutti attira, anche solo per ammirarla. La sua fresca ombra ripara dal sole.
L’albero fa fiori e frutti in abbondanza, senza danneggiare l’ambiente in cui vive. Il ciliegio è disordinato, creativo, imprevedibile.
Crescendo l’albero persegue un disegno di abbondanza rigenerativa, poiché innesca una serie di effetti positivi. I noccioli cadono a terra, mettono radici e crescono, oppure si decompongono in sostanze che nutriranno i micro- organismi, gli insetti, le piante e gli animali del suolo.
Il ciliegio arricchisce l’ecosistema trattenendo carbonio, producendoossigeno, ripulendo aria e acqua, consolidando il terreno. Tra le radici, sui rami, e sulle foglie ospita una varietà di flora e fauna che in parte si autosostenta e in parte dipende dal ciliegio per le funzioni e i flussi che alimentano la vita.
Quando l’albero muore, si decompone rilasciando alla terra minerali che stimoleranno nuova vita.
Di fatto l’albero produce più di quanto sia necessario per il suo successo all’interno del suo ecosistema.
L’albero nutre infatti praticamente tutto ciò che gli sta intorno.
La natura opera secondo un sistema di nutrienti e metabolismi, in cui non esistono rifiuti, poiché in realtà i rifiuti sono nutrimento per altri sistemi.
Come sarebbe il mondo se a progettarlo fosse un ciliegio?